Il teatro del futuro
Collana Le teorie
Lingua Italiano
Il libro
Intorno al volgere del Diciannovesimo secolo, il pubblicista, critico d’arte, teorico del teatro e drammaturgo tedesco Georg Fuchs iniziò a sviluppare una propria teoria del teatro, nota soprattutto per il titolo programmatico del suo libro più famoso,La rivoluzione del teatro
L’autore vi proponeva un teatro profondamente anti-naturalistico e rituale, debitore delle grandi rappresentazioni sacre e volto a eliminare la separazione tra il pubblico e la scena per tornare a essere, come il teatro antico, una celebrazione festosa e condivisa.
Il teatro doveva essere luogo d’elevazione collettiva e non di mero intrattenimento, né tantomeno specchio verosimile della realtà.
Fuchs progettò nei dettagli l’edificio teatrale e diede indicazioni specifiche per la dimensione e l’allestimento di scena e anfiteatro.
Luce naturale, assenza della ribalta, linearità disadorna della scena, uso simbolico e pittorico di costumi e fondali erano alcuni dei più importanti cambiamenti apportati da Fuchs, che anticipano con prepotenza l’epoca dell’avanguardia e aprono alle durevoli innovazioni di artisti come Mejerchol’d o Craig.
Il teatro del futuro, pubblicato nel 1905, rappresenta la prima teoria teatrale complessiva di Georg Fuchs. Scritto prima che il Künstlertheater (il teatro costruito secondo le indicazioni presentate da Fuchs in collaborazione con Max Littmann) vedesse la luce a Monaco, costituisce, pur con qualche modifica, la base perLa rivoluzione del teatro, pubblicato nel 1909.
La traduzione tiene traccia di entrambi i testi, evidenziando corrispondenze e differenze, così da fornire ‘due testi in uno’.
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