Cue Press, nei libri digitali i tesori da (ri)scoprire
Mara Pitari, «il Resto del Carlino»
L’editoria teatrale debutta in formato digitale e rivoluziona il mercato del libro specialistico. È l’innovativo progetto di Mattia Visani e Stefano Tura, due giovani imolesi formatisi all’Alma Mater che hanno trasformato la propria passione per il teatro in una rivoluzione del settore, dando vita alla prima casa editrice di libri di argomento teatrale prodotti in formato elettronico. Si chiama Cue Press, è in cantiere dalla scorsa primavera e, accolta con entusiasmo da università ed enti pubblici, vedrà la luce sotto forma di sito di e-commerce a marzo. Del fermento che c’è dietro parla il fondatore Mattia Visani, 33 anni, attore e scrittore teatrale.
Cos’è Cue Press?
Un progetto editoriale che ha l’obiettivo di proporre in digitale i testi dei massimi autori teatrali, secondo un doppio binario: recuperando titoli non più disponibili o di difficile reperibilità, opere di critica ma anche testi teatrali, e proponendo nuove opere di autori di primo piano. Ci sarà anche una collana di testi brevi di natura divulgativa e a prezzi molto contenuti.
Qual è il vantaggio?
La facilità di lettura, l’immediata reperibilità di materiali di ottima qualità e altrimenti difficili da trovare e l’abbattimento dei costi. I testi saranno scaricabili direttamente dal sito, al quale sta lavorando l’agenzia Chia Lab, e costeranno soltanto da 1 a 15 euro.
L’editoria digitale esiste già da tempo, quali le novità?
Finora il digitale non è arrivato a toccare ambiti di eccellenza. In più in un periodo di enorme crisi dell’editoria nazionale, in cui molte opere fondamentali stanno scomparendo senza che nessuno se ne accorga, questa iniziativa ha un alto valore culturale e di conservazione. In catalogo abbiamo già quaranta titoli e stiamo ancora lavorando per ampliare l’offerta.
La carta sparirà?
Sarà rispolverata per alcuni materiali di eccellenza.
Alcuni autori in catalogo?
Pubblicheremo gli studi di Casini Ropa, De Marinis, Guccini, Drumbl, Mango, Marotti, Molinari, Ruffini, Savarese, Taviani e le opere di maestri scomparsi come Cruciani, Meldolesi e Zorzi.
Il progetto gode dell’ appoggio di molti enti e istituzioni…
Sì, molto generosa è stata la risposta dell’amministrazione imolese, della Banca di Imola, della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e di altre realtà legate al mondo della cultura come il Teatro Stignani e la Bim, ma anche Ravenna Teatro e Alma Mater.
Cue Press andrà oltre le frontiere del teatro?
Un passo alla volta, sarebbe bello arrivare a occuparci anche di cinema o illustrazione.