Sulle strade d’Europa in cerca dei Maestri
Ilaria Angelone, «Hystrio», 1/2024
Più libri convivono in Strade maestre, road book scritto in tempi di pandemia, quando la disperazione era sempre dietro l’angolo e si sentiva il bisogno di ancorarsi. Nove personalità del teatro europeo, nove ‘Maestri’ riconosciuti come tali dai due autori, sono i protagonisti di altrettanti incontri avvenuti da Berlino a Parigi, da Losanna a Palermo. Maestri che, in qualche modo, Corrado d’Elia e Sergio Maifredi considerano punti di riferimento capaci di illuminare «il senso stesso del fare teatro, la sua forma, i metodi, le modalità e le nuove strade». Persone a cui rivolgere una domanda (più domande, in verità) sul senso, non soltanto del mestiere, ma della vita stessa. Ne nascono nove racconti che sono insieme testimonianze di vita e stimoli potentissimi alla ricerca e alla riflessione personale. Il rigore di Peter Stein, con il suo appello allo studio, la sensibilità e l’umanità di Eugenio Barba, la provocatorietà di Ostermeier, le visioni sceniche che hanno segnato Latella, la spigolosità di Warlikowski, la capacità di ascolto e accoglienza di Mnouchkine…
Non una delle persone incontrate e intervistate delude ed elude le domande proposte; nelle risposte, tutta la profondità di menti abituate al pensiero. Ed è la prima lettura, che si beve a piccoli sorsi, meditandoli. Poi c’è il racconto del viaggio: d’Elia e Maifredi, cui si aggiungono Ruggiero Di Benedetto (fotografo) e Ruggiero Torre (videomaker), percorrono le strade di mezza Europa, prendono aerei, treni, viaggiano in auto. C’è il loro sguardo sui luoghi. C’è la loro esperienza del viaggio condiviso, tra silenzi e sguardi di intesa, c’è il loro vissuto a ridosso degli incontri. Ed è una lettura appassionante, per la varietà dei colori utilizzati nel tracciare i diversi ‘ritratti‘ e per la sincerità che vi traspare, un’onestà di pensieri e sentimenti che dipinge i due autori come clerici vagantes sulle strade di una ricerca in cui vien facile rispecchiarsi. Poi ci sono le immagini, fotografie dei luoghi e degli incontri avvenuti, un’ancora alla concretezza dei corpi in epoca di dilagante realtà virtuale. E a queste immagini, raccolte in selezionata scelta nel volume, sappiamo essere affiancate delle riprese video, che di questo viaggio, ideale complemento, andranno a costituire un documentario, una sorta di Europa fra le righe dove a parlare sono indubbi maestri del tea- tro consegnati così alla memoria. Un bel progetto, non c’è che dire.
I libri
I libri menzionati nell’articolo corrente