9 Marzo 2021

Teatro da leggere

Giulia Alonzo, «Exibart»

Il teatro non è solo da vedere. Nel corso di questo anno di chiusura di teatri e centri culturali, abbiamo avuto l’opportunità di riscoprire la lettura della scena, attraverso le parole dei grandi autori teatrali classici. In Italia però non è così facile andare in libreria e chiedere drammaturgie, sopratutto se si è incuriositi da autori contemporanei.

Negli anni della guerra c’è stata la meteora Rosa e Ballo Editori fondata a Milano nel 1943 dall’imprenditore Achille Rosa e dal critico musicale Ferdinando Ballo, con la collaborazione del giovane Paolo Grassi. Gli archivi sono dal 2005 presso la Fondazione Mondadori. La Ubulibri, fondata nel 1977 dal critico teatrale Franco Quadri, si era specializzata in pubblicazioni sul teatro e sul cinema contemporanei italiani e internazionali, a cominciare dal Patologo, l’annuario italiano dello spettacolo. La Ubu è nata nel momento della fioritura dei ‘piccoli editori’, insieme ad altri marchi specializzati in spettacolo, come la genovese Costa & Nolan e la fiorentina Casa Usher. Anche l’archivio della Ubulibri, dopo la chiusura della casa editrice, è presso la Fondazione Mondadori, ma diversi suoi titoli sono stati ripresi da Einaudi, nella prestigiosa collana teatrale nata nel 1953 con Paolo Grassi e Gerardo Guerrieri, ancora oggi uno dei punti di riferimento per il teatro ‘d’ogni tempo’. Nonostante si continui a parlare di crisi del teatro, in questi ultimi anni sono nati diversi progetti editoriali di notevole impegno culturale. Come Linea – Collana di drammaturgia di Luca Sossella Editore: «Una collezione edita in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione, il teatro stabile pubblico della regione Emilia-Romagna, attivo su una rete di cinque città: Modena, Bologna, Cesena, Vignola e Castelfranco Emilia».

Ma sono attive anche Dino Audino (soprattutto nel campo della formazione e della manualistica) e Titivillus (specializzata nella saggistica teatrale).

Più ambizioso è il progetto dell’imolese Mattia Visani, che nel 2012 fondaCue Press, la prima casa editrice digital first italiana interamente dedicata alle arti dello spettacolo. Dopo il diploma d’attore alla scuola dello Stabile di Torino, cambia presto il punto di vista, iniziando a scrivere testi di critica teatrale che lo portano a conoscere Franco Quadri e diventare l’ultimo autore della Ubulibri nel 2011 con la pubblicazione di un saggio. Nel 2012 siamo nel pieno del boom dell’editoria digitale, i possessori di kindle si moltiplicano, intere biblioteche vengono archiviate in dispositivi tascabili. Secondo la teoria della coda lunga, le nicchie di mercato possono diventare il motore del successo.

Visani punta a colmare il vuoto lasciato dalla chiusura della Ubulibri. Il libro non è quindi più solo un oggetto, anche a fronte di una materialità che va assottigliandosi, ma diventa un progetto attorno al quale si sviluppa la casa editrice, che con gli anni si allarga al cinema, raggiungendo e ampliando le proprie nicchie di lettori, sia appassionati sia studenti. Cue Press propone gli Interactive Ebook, «i libri digitali di Cue Press», che «hanno tutti i contenuti del libro stampato arricchiti da approfondimenti, elementi multimediali, strumenti per lo studio, il ripasso e la memorizzazione», come si legge sul sito. I libri possono essere stampati su richiesta, ma la piattaforma digitale, sviluppata ad hoc da Visani e dal suo team, consente un approccio immediato perché gli Interactive Ebook «sono progettati per rendere la lettura comoda e sincronizzata tra tutti i dispositivi di lettura: smartphone, computer, tablet. Gli Interactive eBook si possono sottolineare e annotare. Sottolineature e note saranno sincronizzate su qualsiasi dispositivo».