Fëdor Michajlovič Dostoevskij

(1821-81) Debutta giovanissimo con un romanzo, Povera gente, che fa scalpore e viene osannato dalla critica.

Fino al 1849 è scrittore prevalentemente di racconti (Il sosia, Le notti bianche); arrestato per aver partecipato alle riunioni del circolo Petraševskij, viene condannato a morte e, poi, ai lavori forzati in Siberia, dove rimane fino al 1854; di questa tragica esperienza parla nel romanzo Memorie da una casa di morti.

Riprende, poi, l’attività letteraria e ritorna al successo con Memorie dal sottosuolo, nel 1864.

A partire dal 1866 con Delitto e castigo, inizia la serie dei grandi romanzi (L’idiota, I demoni, L’adolescente) fino al capolavoro de I fratelli Karamazov, del 1880.

Svolge anche attività pubblicistica, con un famoso foglio di opinioni e polemiche intitolato Il diario di uno scrittore.

Fëdor Michajlovič Dostoevskij, 
Odio scrivere lettere

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